Qualche informazione su Antonio Panzeri, ex europarlamentare, fondatore e direttore di una ONG per i diritti umani.
Antonio Panzeri è l’ex europarlamentare, indagato per corruzione, insieme ad altri nomi che sono stati citati in merito al caso di corruzione che è scoppiato a Bruxelles e che coinvolgerebbe anche Eva Kailī, vicepresidente del Parlamento Europeo. Di seguito, qualche informazione sulla sua carriera e sul suo percorso politico.
Chi è Antonio Panzeri
Antonio Panzeri nasce a Riviera D’Adda, il 6 giugno 1955. È stato europarlamentare dal 2014 al 2019 e ha partecipato attivamente alla vita politica italiana attraverso la sua militanza nel PCI e nel movimento sindacale milanese.
Nel 2019, Panzeri ha fondato Fight Impunity, una organizzazione non governativa che ha come scopo difendere i diritti umani, della quale è anche presidente.
Il 9 dicembre 2022, l’ex europarlamentare è stato arrestato a Bruxelles, in merito a un’inchiesta condotta dalle autorità belghe, che lo vedrebbe coinvolto in un caso di corruzione, scoppiato all’interno del Parlamento europeo, dal quale emerge che si sarebbero favoriti gli interessi del Qatar. Con lui, arrestate anche la moglie Maria Colleoni, di 67 anni e la figlia 38enne Silvia.
La carriera politica e la fondazione della ONG
Svolse il ruolo di segretario della camera de lavoro e, al tempo, si ipotizzò il suo nome come papabile successore di Sergio Cofferati alla CGIL. È stato uno dei principali volti della sinistra milanese, in particolare tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila.
Panzeri giunse al Parlamento Europeo nel 2014, svolgendo la mansione di europarlamentare fino al 2019. Una volta giunto a Bruxelles, non rinunciò al forte legame che intratteneva con il territorio e con il mondo del lavoro milanesi.
Da europarlamentare, si è occupato del mercato unico europeo, nonché delle relazioni con il Maghreb. Nella sua terza legislatura, fu confermato l’incarico di componente della sottocommissione per i diritti umani.
Dopo l’esperienza nella delegazione del Partito Democratico, decide di rappresentare Articolo 1 nel gruppo dei Socialisti e Democratici eurropei, per poi lasciare l’Europarlamento nel 2019 e fondare Fight Impunity, ong che dirige e che si occupa di diritti umani.